Toscana mon amour

Ciccibacco - Toscana mon amourUn paio di mesi fa, su consiglio dei nostri docenti AIS, abbiamo costituito un piccolo gruppo di lavoro con l’obbiettivo di approfondire la degustazione dei vini delle varie regioni studiate al corso del II livello. Ogni settimana scegliamo una regione e ci incontriamo a turno a casa di un componente del gruppo. Venerdì scorso è toccato a me, e non ho avuto dubbi sulla regione da proporre: la Toscana, il mio “posto dell’anima”.

La degustazione “ufficiale” prevedeva i seguenti vini:

Vernaccia di San Gimignano DOCG – 2009 – Teruzzi & Puthod

Chianti Rúfina Riserva DOCG – Nipozzano – 2007 – Marchesi de’ Frescobaldi

Vino Nobile di Montepulciano DOCG – Poliziano – 2007 – Az. Agricola Poliziano

Brunello di Montalcino DOCG – Vigna del Fiore – 1998 – Fattoria dei Barbi

con un piccolo aperitivo fuori tema:
Spumante extra dry  – Sergio – Mionetto

ed una sorta di “special guest”:
Chianti Classico Riserva DOCG – Castelgreve – 1987 – Castelli del Grevepesa

accompagnati da un menù di pietanze tipiche che comprendeva:

Bruschette con Lardo di Colonnata

Pici all’aglione

Tagliere di salumi toscani (finocchiona, salame di cinta senese, prosciutto di cinghiale)

Assaggio di formaggi (pecorino di pienza DOP semi-stagionato e stagionato, pecorino toscano affinato nelle vinacce e pecorino aromatizzato con pistacchi)

Contorno di patate al forno ed insalata mista

Toscana mon amour - Vini in degustazione
Vini in degustazione

La serata si è svolta all’insegna della convivialità, ma ci ha riservato qualche spiacevole imprevisto: il sugo all’aglione si è rivelato un po’ troppo “arrabbiato”, ai limiti del mangiabile e, cosa ancor più grave, la bottiglia di Brunello, conservata amorevolmente per tanti anni nella cantinetta climatizzata, in attesa della fatidica “occasione giusta”, mi ha giocato un brutto scherzo. Sulle prime, all’esame olfattivo abbiamo pensato a qualche sentore di riduzione destinato a scomparire, ma successivi assaggi nel tempo hanno purtroppo evidenziato che i problemi erano altri: peccato. Anche la bottiglia di Chianti del 1987 era in pessime condizioni, ma ero psicologicamente preparato. Ci era stata regalata da un amico che l’aveva ritrovata per caso nella sua cantina dove giaceva da anni, dimenticata.

Toscana mon amour - Pecorino di Pienza
Pecorino di Pienza

Il vino che ha riscosso maggior successo è stato il Nobile di Montepulciano, a credo che la quantità di peperoncino del sugo all’aglione, che ha anestetizzato le papille gustative per un po’ di tempo, ha falsato non poco il giudizio sul Chianti Rufina Riserva Nipozzano. Alla fine un gelato (per nulla toscano), al gusto di “nocciutella” ha riconciliato il palato a tutti. Ci siamo salutati con un bicchiere della staffa di grappa di Taurasi della distilleria artigianale  Antonellis, dandoci appuntamento alla prossima settimana con un’altra regione.


Un pensiero riguardo “Toscana mon amour

  • 7 luglio 2011 in 19:11
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    …bravo,ottima descrizione. Complimenti!!

    Risposta

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